Tra le tantissime manifestazioni di sostegno che stiamo ricevendo in questi giorni, ci permettiamo di pubblicare quella di Mauro Banfi, scrittore dilettante, testimone di quanto Hermann Hesse sia “un simbolo universale dello spirito umano, e non solo europeo”.
Mauro ci ha inviato un breve racconto su Hermann Hesse, che ha avuto una grande lettura in molti siti web italiani.
Grazie!!
Cari Membri del Comitato,
sono io a ringraziarvi per la vostra gentilezza e la vostra capacità di lottare contro uno scempio della memoria di fondamentali valori umani e del talento artistico, prima che urbanistico.
Casa Camuzzi e Casa Bodmer sono dei simboli universali dell’umanesimo e della pacifica volontà di ricerca spirituale, ideali incarnati dalle opere di Hermann Hesse.
Non bisogna mai dimenticare che Casa Camuzzi rappresentò per Hesse il rifugio dagli orrori della prima guerra mondiale, quando il poeta si trasferì a Montagnola, in cerca di terre più vicine all’armonia della natura e alla pace tra gli uomini di amabile volontà.
E la Casa Bodmer, ereditando la stessa nobile valenza di Casa Camuzzi, fu un punto di riferimento per molti emigranti tedeschi in fuga, durante il tragico periodo della seconda guerra mondiale, dalla barbarie del regime nazista.
Due case che rappresentano le grandi prospettive della pacifica convivenza tra gli uomini e della libera ricerca dell’espressione della propria anima.
“Essere fedeli a se stessi e buoni con gli altri”.
Questa massima di Confucio, spesso citata come risposta ai suoi lettori da Hesse, ci dona il senso del lavoro di Hermann Hesse per un’Europa nuova, non più fondata solo sul Profitto e la Forza bruta ma sul rispetto reciproco tra le persone.
La Casa Rossa, ora inopinatamente dipinta di bianco crema sporco, insieme alla Casa Camuzzi e al giardino del mago Hesse/Klingsor, sono emblemi eterni dell’energia dell’anima umana.
Salviamo la Casa Rossa.
Grazie, cari amici.
Abbiate gioia.